REVIEW PARTY: I giorni del ferro e del sangue di Santi Laganà
Buongiorno, oggi ho il grande piacere di partecipare al Review Party di I giorni del ferro e del sangue di Santi Laganà, edito Mondadori che ringrazio per la copia. Ringrazio anche Debora del blog All in my world Debbyna per l'organizzazione dell'evento.
Autore: Santi Laganà
Editore: Mondadori
Pagine: 644
Data di pubblicazione: 16 giugno 2020
Genere: Storico
Link d'acquisto ebook: https://amzn.to/2zWfwcm
Patrimonio di San Pietro, 960 d.C.
Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell'Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni. Anna è una contadina di quindici anni che conduce un'esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l'ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell'ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze. Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall'oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall'aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma. Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra Storia, I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un'epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.
Sul trono papale siede un adolescente perverso e corrotto, ciò che resta dell'Italia indipendente è allo sbando dilaniata da lotte intestine e le campagne sono una terra di nessuno dove la violenza e il sopruso la fanno da padroni. Anna è una contadina di quindici anni che conduce un'esistenza misera e asservita. Quando la sua famiglia viene trucidata e l'ultimo fratello rapito per essere ridotto in schiavitù, decide di continuare a vivere per inseguire quell'ultimo brandello di affetti e, sorretta da una volontà indomita, inizia una dolorosa peregrinazione per terre sconosciute e ostili, tra aiuti misericordiosi e feroci violenze. Nel suo tormentato cammino incontrerà un cavaliere dall'oscuro passato e un improbabile presente, un vecchio dall'aria mansueta che nasconde insospettabili risorse e un giovane vagabondo sfrontato e generoso: una strana compagnia con cui cercherà di farsi giustizia fin dentro i palazzi più segreti di Roma. Ambientato in uno dei periodi meno conosciuti e più bui della nostra Storia, I giorni del ferro e del sangue è un affresco senza filtri né retorica di un'epoca brutale quanto affascinante, ma anche la straordinaria parabola di una memorabile protagonista: una giovane donna che nel più maschilista dei mondi non si rassegna a un destino già scritto e tenacemente lotta per conquistarsi il diritto a una vita migliore.

Rivide cento e cento volte il viso truce del cavaliere che aveva spazzato via la sua famiglia senza il minimo disagio e alcuna ragione apparente, e su di lui concentrò tutto il suo odio. Un odio infantile e istintivo, che la mattina dopo, mentre beveva avidamente latte appena munto, si andò solidificando nell'aria frizzante dell'aurora, fino a cementarsi in una sorta di corazza che le avvolse l'anima e che l'avrebbe accompagnata e protetta di lì in avanti. Se fosse sopravvissuta, non avrebbe avuto pace fino a quando quell'uomo non fosse morto, fino a quando non avesse potuto conoscere la sorte del fratello. Fino a quando non avesse saputo il perchè di quella carneficina.
Il bosco è la sua casa, sa riconoscere piante medicinali e frutti commestibili che le permettono di sopravvivere quando non può nutrirsi con carne e formaggi.

I giorni del ferro e del sangue è un ritratto molto accurato di ciò che è stato il X secolo, ossia il "secolo di ferro", dove ferro sta per barbaro. E' stato un periodo buio per vari motivi, per l'ignoranza e la violenza dilaganti, per la mancanza di fede nei poveri ma anche nei religiosi. Un periodo buio per quanto riguarda la dissolutezza e la corruzione in cui vivevano la curia e lo stesso Papa Giovanni.
Laganà è stato molto bravo ad ambientare il suo libro in un periodo, come lui stesso ha dichiarato nelle note finali, poco documentato.
Laganà è stato molto bravo ad ambientare il suo libro in un periodo, come lui stesso ha dichiarato nelle note finali, poco documentato.
L'autore ha acceso un faro su ciò che di più buio ci può essere, prima fra tutto la violenza. La violenza che imperversava nel periodo citato era spesso sicuramente data dall'ignoranza e dalla povertà. L'uomo pur di sopravvivere era capace (parlo al passato ma vale tutt'oggi) di compiere le più azioni più atroci come vendere i propri figli, farli prostituire, vendere persone come schiavi sessuali.
Tema fondamentale a cui mi appassiono ogni volta è il ruolo della donna. In un periodo pieno di brutture come il X secolo, la donna valeva meno di niente, meno di una bestia e Anna lo sa bene. Nonostante ciò sa rialzarsi e guardare fiera davanti a sè, senza mai darsi per vinta.
La faccia dell'uomo avvampò d'indignazione. «Ma lo capite che la sola presenza di una donna, per quanto castamente possa comportarsi, può scatenare istinti incontrollabili? Da dove venite? Lo sapete quante donne giovani, includendo quelle brutte e inferme, ci sono in tutto il territorio?» «Devo forse dissolvermi come nebbia? O chiedere scusa di esistere?» Lo sguardo di Anna era dritto, anche se velato dalla sofferenza. L'ingenua reazione sembrò rabbonire l'oste. «Se il buon Dio vi ha messo al mondo, avrà pure avuto una ragione... ma nè io nè la gran parte degli uomini che conosco riusciamo a comprendere.
La donna serviva solo a procreare, gestire la casa e soddisfare gli istinti dell'uomo. Non poteva avere ambizioni, nè decidere alcunché compresa la propria sorte.
Laganà ha saputo raccontarci un periodo storico poco documentato in modo molto attento creando dei personaggi credibili. E' impossibile non ammirare Anna e tifare per lei e d'obbligo.
La lettura è stata scorrevole e sempre interessante, ricca di aneddoti e avvenimenti che sanno sempre catturare l'attenzione del lettore.
Consiglio la lettura di I giorni del ferro e del sangue a chi ama i libri storici e a chi ama protagoniste femminili toste.
Assegno quattro stelle solo perché è il primo libro di una trilogia e quindi alcune questioni sono rimaste ovviamente aperte.
Assegno quattro stelle solo perché è il primo libro di una trilogia e quindi alcune questioni sono rimaste ovviamente aperte.
⭐⭐⭐⭐ /5⭐
L'AUTORE
Santi Laganà, calabrese di Reggio, vive da molti anni nella campagna romana. Avvocato, bancario in pensione, è un lettore vorace e uno scrittore per passione. I giorni del ferro e del sangue è il suo romanzo d'esordio.
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