Recensione: Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore di Ann Napolitano

Buongiorno, eccoci arrivati alla giornata dedicata alle recensioni di Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore di Ann Napolitano, edito Mondadori.






Titolo: Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore
Editore: Mondadori
Pagine: 324
Prezzo: 19,00€
In vendita dal 19 Maggio







È una mattina d’estate quando Edward Adler, dodici anni, suo fratello e i suoi genitori partono dall’aeroporto di Newark per raggiungere Los Angeles, dove li attende una nuova vita. Tra i 187 passeggeri ci sono una giovane promessa di Wall Street, una ragazza che ha appena scoperto di essere incinta, un veterano di ritorno dall’Afghanistan, un anziano tycoon della finanza e una donna che sta scappando da un marito opprimente. Le loro vite, come spesso capita in queste occasioni, iniziano a entrare in contatto. Ma il volo su cui viaggiano non arriverà mai a destinazione e il piccolo Edward sarà l’unico sopravvissuto al disastro. 
“Caro Edward…” Iniziano così le e-mail e le lettere che persone da tutto il paese inviano all’indirizzo dei suoi zii, dove “il ragazzo miracolato” – come lo definisce la stampa – è andato ad abitare. La sua storia cattura l’interesse di un’intera nazione mentre Edward combatte per stare al mondo senza la sua famiglia. Una parte di lui è rimasta in cielo, con i suoi compagni di viaggio. 
Con una forza emotiva e una profondità dirompenti, Non sprecare il tempo, non sprecare l’amore è più di un grande romanzo: è una meditazione sulla vita, l’incontro con un cast di personaggi difficili da dimenticare e una riflessione sui modi sorprendenti in cui un cuore a pezzi impara ad amare di nuovo. 

Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore è un romanzo che non si dimentica, che ti entra nel cuore, sotto pelle fin da subito e continua a rimanerci anche una volta conclusa la sua lettura. Ciò che lo rende così speciale sono la prosa, i personaggi, la capacità dell'autrice di far arrivare al lettore i sentimenti e le emozioni dei suoi personaggi.
Eddie ha 12 anni quando la vita si fa beffe di lui riservandogli il ruolo di unico sopravvissuto nello schianto aereo in cui hanno perso la vita 186 passeggeri, compresa la sua famiglia. Eddie da quel giorno non c'è più, c'è solo e soltanto Edward per tutti. Anche per gli zii, Lacey e John, che lo accolgono amorevolmente in casa con loro. Edward riporta numerose fratture e problematiche fisiche, la convalescenza è lunga ma ciò che è più difficile da superare è il dolore per la perdita della sua famiglia, quel dolore lacerante, asfissiante che lo perseguita giorno e notte. Ciò che gli manca di più è il fratello maggiore Jordan, forse perché lo vedeva come un modello, un punto di riferimento. Edward apprezza il bellissimo gesto degli zii nell'accoglierlo in casa, entrambi sono premurosi, attenti alle sue esigenze e preoccupati per lui e per la sua salute fisica e psichica. Edward inizia una psicoterapia che apparentemente sembra non aiutarlo molto. Shay vicina di casa e sua coetanea sembra l'unica a riuscire ad aiutarlo, lui si rifugia continuamente da lei e solo con lei, nel pavimento della sua camera, avvolto in un sacco a pelo, riesce a riposare la notte. 

Edward dice: «A me piace». Anche se non è una questione di piacere. Shay per lui è come l'ossigeno. L'ossigeno non è una cosa che gli piace: non può farne a meno.

Shay è una ragazzina particolare, fino all'arrivo di Edward progettava di fuggire, neanche lei sa dove. Edward le ha dato un motivo per restare, qualcuno con cui passare le giornate e a cui dedicarsi. Lei lo difende dal mondo, dalle occhiate, dall'interesse morboso che le persone hanno per Edward, per il miracolato, il sopravvissuto. Il loro rapporto d'amicizia è un'ancora di salvezza per il ragazzo, forse riesce un po' a colmare quel vuoto lasciato dalla morte del fratello con cui aveva un rapporto di complicità.
Il personaggio di Edward è davvero ben riuscito, l'autrice è riuscita a scandagliare il suo animo portando in superficie per noi lettori tutte le sue fragilità, paure, difficoltà. Edward una volta tornato a casa dall'ospedale non riesce a dormire né a mangiare. Il ragazzo si analizza continuamente, vuole capire perché ora si comporta in un certo modo, ha determinate reazioni. Comprende da solo che non riesce a dormire a casa con gli zii perché non sopporta di vivere con una figura materna che non sia sua madre (Lacey è la sorella della madre) e una figura paterna che non sia suo padre. Ciò che di vero aveva l'ha perso per sempre. Per quanto riguarda il mangiare si rende conto che è cambiato il motivo, prima mangiava perché aveva fame, perché un cibo gli piaceva. Ora mangia per restare fuori dall'ospedale e per non fare preoccupare gli zii. Il suo mondo si è capovolto e lui si deve reinventare.
La narrazione alterna capitoli del presente di Edward con capitoli che riguardano il tempo che ha passato in aereo. Protagonista non è solo lui, l'autrice ha scelto di dare voce anche ad altri passeggeri: alla famiglia di Edward, Linda, il soldato Benjamin, Mark, Crispin, Florida, Veronica. Le loro vite si intrecciano, entrano in contatto e il lettore ha la possibilità di approfondire la loro conoscenza. 
Credo che Non sprecare il tempo, non sprecare l'amore sia un romanzo profondo e delicato, scritto da una penna molto talentuosa. La Napolitano ha saputo parlare di una tragedia in modo rispettoso, dignitoso e delicato. Ne consiglio la lettura!

Non perdete il 18 maggio la mia tappa del blogtour! Domani ci sarà la tappa di Fenice fra le pagine che ci parlerà di Shopenauer, l'uomo e la visione del dolore.



Commenti

  1. Da tutte le recensioni sto notando quanto sia forte la sensazione di profondità che lascia questo libro nel lettore😍

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  2. Sono sempre più convinta che questo libro sia il regalo perfetto per il mio compleanno ✨

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