#73 L'ultimo giorno (versi dell'aldilà) di Stefano Fortelli

Buon pomeriggio, oggi pubblico la recensione della silloge poetica L'ultimo giorno (versi dell'aldilà) di Stefano Fortelli che ringrazio per la collaborazione.


Autore: Stefano Fortelli
Editore: Youcanprint
Pagine: 78 
Data di pubblicazione: 2 gennaio 2020
Genere: Poesia

Le riflessioni sempre più profonde ed amare di Stefano sul mondo che ci circonda e sulla caducità del “tutto”, lo portano a sviluppare proprie tesi sulla teoria della “assenza del presente” e maturare l’idea di pubblicare una raccolta di poesie che sviluppi il tema dell’aldilà in senso più ampio. Comuni denominatori delle composizioni sono il fluire del tempo e della vita, il rimpianto, la disillusione, l’incertezza ed i tanti quesiti irrisolti che ci portiamo dentro. “Tensione” è ciò che trasmettono i versi di questa raccolta Una tensione che solitamente fa difetto alla poesia. L’identificazione tra lettore e scrittore scatta immediata. La tensione nello scoprirsi indifeso di fronte a temi e parole che toccano nel profondo. Disarmati nel confrontarsi con temi che siamo portati a rifuggire, ma con i quali, gioco forza verrà per tutti il momento di dover fare i conti. Il linguaggio utilizzato è
moderno, diretto, talvolta disturbante. Di volta in volta, il lettore si sentirà parte attiva o passiva delle poesie ritrovando se stesso o sentendosi catapultato ed inerme a fianco del poeta che racconta. Tensione e profondità di contenuti che non potranno lasciare indifferenti in questo sorprendente libro d’esordio di
Stefano Fortelli.

La poesia credo sia un ottimo strumento per veicolare pensieri, sentimenti, sensazioni. Oggi, forse, è un po' sottovalutata, se ne parla meno rispetto al passato. Anche tra i blogger leggo poche recensioni a riguardo e, a mio parere, è un peccato. Ho letto la silloge poetica di Fortelli in un periodo non propriamente facile e sereno per nessuno e forse ciò mi ha un po' influenzata. Oggi sembra tutto in bilico, nessuna certezza e le poesie lette mi hanno trasmesso questa sensazione di indefinito, di caducità della vita. Credo inoltre, che la poesia venga interpretata dal lettore in base al suo stato d'animo, alla sua esperienza, proprio come quando ci si trova davanti a un quadro. 
I versi dell'autore parlano di senso della vita, dell'amore, del tempo, del senso del sè: chi siamo? Come sempre accade, ci sono poesie che colpiscono più e altre meno, proprio perché dipende dalla propria sensibilità, da come certi versi sanno centrare alcuni punti vivi. Ad esempio la poesia Domani moriamo mi ha fatto pensare che forse non dobbiamo avere paura della morte perché in fin dei conti da quando si nasce a quando si muore si muore sempre per qualcosa: si muore dal ridere, di fame, di sonno. Ciò mi ha fatta sorridere perchè a ben pensarci è proprio così. 
Ma la mia poesia preferita in assoluto è Abbi cura di te che dedico a ognuno di noi, soprattutto oggi:

Malgrado tutto 
abbi cura di te
Malgrado questa vita, 
affanni e gioie,
amore e odio,
amarezza ed allegria
Malgrado il disincanto,
lo scorrere del tempo,
l'illusione ed il rifiuto
Malgrado tutto ciò,
vinto dalla noia
chinerai il tuo capo
Solo allora
malgrado tutto,
sarai capace
di avere cura di te 

I destinatari delle poesie di Fortelli sono persone indefinite, persone con cui si ha condiviso qualcosa ma anche l'autore stesso.
Le poesie si distinguono tra loro, oltre che per il tema trattato e il destinatario, anche per la lunghezza e l'immediatezza. Ci sono poesie con versi più corti, essenziali e diretti e poesie più lunghe.
Tutte le poesie sono però accomunate dallo stesso linguaggio semplice, diretto, senza troppi "paroloni" che rischiano di allontanare un certo tipo di lettori.
Nel complesso credop che quella di Fortelli sia una silloge poetica al passo con i tempi, che merita di essere letta e apprezzata.

🌟🌟🌟🌟/5🌟

L'AUTORE
Stefano Fortelli napoletano sui generis, animo mite ma ribelle, con il passare degli anni sviluppa una introversione ed un isolamento che lo portano sempre più spesso a riflettere su temi universali quali il fluire del tempo e della vita, il rimpianto, la disillusione, la coscienza, l’incertezza ed i tanti quesiti irrisolti che ci portiamo dentro. In tempi recenti (2014) comincia ad utilizzare la penna per fissare su carta le sue meditazioni. Parallelamente partorisce una geniale idea artistica e coinvolgendo l'amico di una vita Corrado, fonda un duo artistico che si firma con lo pseudonimo ION

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