#65 Sado, Lesbo, Rock epica del deviante di Filippo Pace
Buongiorno, oggi pubblico la recensione di Sado, Lesbo, Rock epica del deviante di Filippo Pace edito Bibliotheka Edizioni.
Una banda di cruenti assassini inizia ad uccidersi tra di loro. Ciascuno ha un segno sulla caviglia, è questa la pista che seguono gli investigatori Vitale e Malerba: capire a chi facciano riferimento e cosa stia succedendo. Lo Scorpione va alla ricerca di tutti gli altri, i personaggi sono identificati con nomi insoliti. Alla fine, si scoprirà che sono stati tutti presi da piccoli, orfani, e educati ai crimini più efferati. Al capo dell’organizzazione vi è un Occhio d’Angelo, ormai anziano e privo di rimorsi. Il finale concede un virgulto di speranza in un’ambientazione cupa, noir.
Sado, Lesbo Rock epica del deviante è un noir che non lascia il lettore indifferente, sa attirare la sua attenzione e catapultarlo nella storia in modo violento e lo trattiene lì, nelle pagine che scorrono a chiedersi: cosa sta succedendo? Si perché il ritmo della storia è incalzante, la prosa è frenetica tanto da stordire il lettore che spesso rimane disorientato. Così come lo sono Vitale e Malerba, i due investigatori che indagano su degli omicidi particolari che si susseguono senza sosta. Le vittime degli omicidi sono accomunate da una cicatrice sulla caviglia, sono donne e uomini e non si capisce il perché della loro morte. Chi ha deciso di ucciderli uno dopo l'altro?
In contemporanea alle indagini veniamo a conoscenza di Scorpione e di altri assassini come lui che fanno parte di un'organizzazione segreta con a capo Occhi d'Angelo. Gli omicidi oggetto delle indagini avvengono all'interno di questa organizzazione della quale non si capisce lo scopo. Sappiamo però che i membri che agiscono in prima fila come Scorpione e la Mantide, sono stati presi dall'organizzazione da bambini e cresciuti in modo tale da essere fedeli a Occhi d'Angelo, fare ciò che chiede loro. Sono stati cresciuti nella violenza, nella mancanza di empatia, di amore in un ambiente rigido e sadico.
Il ruolo delle donne in questo racconto è di primo piano, donne che ammaliano, che lottano tra loro, che tradiscono, che spezzano il cuore.
La suspense è sempre presente, la tensione è costante perché tutto sembra surreale, tutto accade in maniera veloce e non sai mai cosa aspettarti girando pagina. L'autore sa sempre cosa scrivere per stupire il lettore, sa tirare fuori il "coniglio dal cilindro" nel momento più adatto per appagare il suo lettore.
Mi sono piaciuti i riferimenti cinematografici come quello a Hitchcock, a Marilyn Monroe simbolo di sensualità e innocenza perduta proprio come quella che hanno perso i membri dell'organizzazione.
Consiglio la lettura di Sado, Lesbo, Rock epica del deviante a chi ama i libri adrenalinici, pieni di colpi di scena dove non sai mai cosa aspettarti.
🌟🌟🌟🌟/🌟
L'AUTORE
Lo scrittore Filippo Pace è nato a Sassari nel 1977, attualmente vive e lavora a Olbia.Insegnante di lettere, è Dottore di Ricerca in Letteratura e Filologia italiana, studioso del romanzo italiano del Novecento, ha scritto numerosi saggi sulla nostra lingua mentre era ricercatore all’università.
Tra i suoi scritti ricordiamo la favola distopica “La ballata della regina senza testa”, il romanzo noir “C’era una volta la Rivoluzione”, “Il romanzo esistenzialista del Secondo Novecento italiano”. Nel 2019 ha pubblicato per Bibliotheka Edizioni il romanzo acid noir “Sado Lesbo Rock”, attualmente in promozione.
Nei suoi scritti traspare tutta la passione per la lingua italiana. Le sue opere sono accattivanti soprattutto per l’uso proprio e puntuale delle parole più ricercate, delle parafrasi più acute. I suoi testi, oltre a fornire trame curiose e interessanti, sono dei riuscitissimi esercizi di stile della lingua italiana, nella forma più positiva della sua accezione. Lo scrittore coltiva anche numerose attività e interessi. È appassionato di musica rock. E si diletta con il suono della chitarra elettrica e acustica.
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