Recensione n°12: Chi ha spento la luce. Tre giorni per l’ispettore Aida Colonnese
Buon pomeriggio, oggi pubblico la recensione di Chi ha spento la luce. Tre giorni per l’ispettore Aida Colonnese di Enrico Luceri e Sabina Marchesi.
All’apparenza sembrano entrambi suicidi ma Aida Colonnese non ne è del tutto sicura: come mai la luce dello studio dello psichiatra era spenta?
Strano suicidarsi di sera al buio. Anche il secondo suicidio desta dei sospetti, nel palazzo nessuno ha sentito niente ma nessuno ha un alibi nel momento del suicidio, come mai?
Aida e Gagliardo indagano tra gli abitanti del palazzo che sembrano nascondere qualcosa, si scopre che un anno prima si è suicidata gettandosi dal balcone la ex fidanzata di Gigliotti, coincidenza?
I tre suicidi hanno qualcosa in comune, saranno veramente dei suicidi o camuffati come tali?
Le vicende si svolgono per lo più nel palazzo in cui è morto Gigliotti, sembra che tutti hanno qualcosa da nascondere e non hanno degli alibi solidi, cosa sanno?
Il personaggio che ha maggior rilievo è l’ispettore Aida Colonnese, una donna tosta, si comporta come se fosse lei il commissario e non Gagliardo, gli dà ordini anche se non spetta a lei. Non si interessa alla moda, preferisce vestirsi comoda, la casa le serve solo come luogo per mangiare, cambiarsi e dormire e la macchina solo per spostarsi. Fare pulizie a casa e alla macchina sono faccende secondarie rispetto all’urgenza del suo lavoro. Mette tutta sé stessa nelle indagini trascurando tutto il resto, della sua vita privata non si sa niente.
Il commissario Gagliardo è messo in secondo piano facendo da spalla alla Colonnese, sopportandola e supportandola nelle indagini. La lettura è molto fluida ed essendo le indagini concentrate in tre giorni la narrazione non si perde in dettagli inutili. E’ interessante vedere come ogni abitante del palazzo risponde agli interrogatori dei due poliziotti, sia a parole che con gesti ed espressioni.
I due autori riescono perfettamente ad insinuare nel lettore che ogni inquilino del palazzo possa centrare con le morti in questione, che ognuno abbia qualcosa da nascondere. I riferimenti e le citazioni a opere letterarie, televisive e cinematografiche che Luceri e la Marchesi seminano lungo le pagine arricchiscono indubbiamente il racconto; alla fine del libro c’è la spiegazione ad ogni citazione, quelle legate ad Agatha Christie le ho trovate davvero azzeccate al contesto.
Chi ha spento la luce è un giallo che merita di essere letto, mi ha ricordato un po’ Dieci piccoli indiani della Christie in cui tutti sembrano colpevoli grazie ai piccoli indizi lasciati dall’autrice ma non ci sono prove sufficienti per accusare nessuno, il giallo perfetto!
Autori: Enrico Luceri, Sabina Marchesi
Editore: Bertoni Editore
Pagine: 248
Data di pubblicazione: 1 maggio 20189
Genere: Giallo
SINOSSI
Fra le mura di un palazzo abitato da famiglie dell’alta borghesia, in un quartiere residenziale di Roma, si nasconde il mistero di tre suicidi apparentemente collegati tra loro. Un segreto inconfessabile è custodito nella memoria di una mente sconvolta dal dolore. Uno psichiatra pratica una seduta d’ipnosi a un paziente lacerato da un trauma legato al suo passato. Un assassino rapido e inafferrabile uccide al calare delle tenebre ogni testimone oculare. Personaggi ambigui e inquietanti si aggirano negli appartamenti e per le scale del palazzo. In tre giorni d’inverno, bagnati da una pioggia sottile e sferzati da un vento gelido e tagliente, indizi e sospetti si confondono nella foschia notturna come tanti fantasmi. Per risolvere il mistero, l’ispettore Aida Colonnese deve scoprire l’identità di CHI HA SPENTO LA LUCE in una stanza, dopo aver commesso l’ennesimo delitto.
“Sono sicura che il filo sottilissimo sia proprio lui: chi ha spento la luce ieri sera”.
Tutto si svolge in tre giorni, tre giorni in cui avvengono due suicidi e le relative indagini. Mauro Tancredi, psichiatra e Riccardo Gigliotti paziente si suicidano la stessa notte, il primo con un colpo di pistola alla tempia nel suo studio e il secondo con una dose letale di psicofarmaci in casa sua.All’apparenza sembrano entrambi suicidi ma Aida Colonnese non ne è del tutto sicura: come mai la luce dello studio dello psichiatra era spenta?
Strano suicidarsi di sera al buio. Anche il secondo suicidio desta dei sospetti, nel palazzo nessuno ha sentito niente ma nessuno ha un alibi nel momento del suicidio, come mai?
Aida e Gagliardo indagano tra gli abitanti del palazzo che sembrano nascondere qualcosa, si scopre che un anno prima si è suicidata gettandosi dal balcone la ex fidanzata di Gigliotti, coincidenza?
I tre suicidi hanno qualcosa in comune, saranno veramente dei suicidi o camuffati come tali?
Le vicende si svolgono per lo più nel palazzo in cui è morto Gigliotti, sembra che tutti hanno qualcosa da nascondere e non hanno degli alibi solidi, cosa sanno?
Il personaggio che ha maggior rilievo è l’ispettore Aida Colonnese, una donna tosta, si comporta come se fosse lei il commissario e non Gagliardo, gli dà ordini anche se non spetta a lei. Non si interessa alla moda, preferisce vestirsi comoda, la casa le serve solo come luogo per mangiare, cambiarsi e dormire e la macchina solo per spostarsi. Fare pulizie a casa e alla macchina sono faccende secondarie rispetto all’urgenza del suo lavoro. Mette tutta sé stessa nelle indagini trascurando tutto il resto, della sua vita privata non si sa niente.
Il commissario Gagliardo è messo in secondo piano facendo da spalla alla Colonnese, sopportandola e supportandola nelle indagini. La lettura è molto fluida ed essendo le indagini concentrate in tre giorni la narrazione non si perde in dettagli inutili. E’ interessante vedere come ogni abitante del palazzo risponde agli interrogatori dei due poliziotti, sia a parole che con gesti ed espressioni.
I due autori riescono perfettamente ad insinuare nel lettore che ogni inquilino del palazzo possa centrare con le morti in questione, che ognuno abbia qualcosa da nascondere. I riferimenti e le citazioni a opere letterarie, televisive e cinematografiche che Luceri e la Marchesi seminano lungo le pagine arricchiscono indubbiamente il racconto; alla fine del libro c’è la spiegazione ad ogni citazione, quelle legate ad Agatha Christie le ho trovate davvero azzeccate al contesto.
Chi ha spento la luce è un giallo che merita di essere letto, mi ha ricordato un po’ Dieci piccoli indiani della Christie in cui tutti sembrano colpevoli grazie ai piccoli indizi lasciati dall’autrice ma non ci sono prove sufficienti per accusare nessuno, il giallo perfetto!
Recensione in collaborazione con Thrillernord
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GLI AUTORI
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GLI AUTORI
Enrico Luceri (Roma, 1960) è un autore di gialli. Fra
i suoi romanzi: L’ora più buia della
notte (Mondadori 2017), Dietro questo
sipario (Damster 2017), Le colpe dei
figli (Mondadori 2015), Buio come una
cantina chiusa (Mondadori 2013), Le
strade di sera (Hobby&Work 2012) e Il
mio volto è uno specchio (Mondadori 2008). Fra le antologie di racconti: Tre indizi fanno una prova (Mauro
Pagliai 2018), Le colpe vecchie fanno le
ombre lunghe (Prospettiva 2008) e Vita
segreta di uno scrittore di gialli (Magnetica 2006). Inoltre, ha scritto i
saggi Giallo Pulp (con Luigi Cozzi,
Profondo Rosso 2018), La porta sul giallo
(con Sabina Marchesi, Prospettiva 2010) e diversi articoli pubblicati in appendice
ai Classici del Giallo Mondadori fra il 2009 e il 2013. Nel 2008 ha vinto il
Premio Alberto Tedeschi, organizzato dal Giallo Mondadori.
Sabina Marchesi (Roma, 1963) si occupa di
letteratura, scrittura creativa e criminologia. Come giornalista e critico
letterario è curatrice della Guida Giallo Noir e Fantasy Fantascienza del
network Dada Supere-va, come criminologa si occupa del blog di Notitia Criminis
per BlogoSfere. Collabora con numerose testate, portali e riviste specializzate
del settore, tra cui «Inchiostro», «Scienza e Paranormale», «I fatti del mese»,
«Detective Magazine», «II Carabiniere», «Sherlock Magazine», «Kult
Underground», «Thriller Magazine», «Progetto Babele» e «II Rifugio degli
Esordienti». Autrice di saggistica e narrativa, nel 2008 ha pubblicato Nessuna colpa (con G. Arcucci) e, per
l'Editoriale Olimpia, I processi del
secolo e Coppie diaboliche (con
G. Lupi). Ha fondato il centro di formazione Non Esserci Sarebbe Un Delitto.
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